quarta-feira, 13 de maio de 2009

Un equivoco sul Fedro di Platone


Ecco la famosa visione negativa sulla scrittura e sulla pittura nello stesso Fedro, coerente con il suo testo, in cui alla scrittura è qualcosa di negativo. I personaggi sono il dio egiziono Teuth/ Toth (dio della giustizia e degli inferi) e il faraone-dio Thamus:




"Questa scienza, o re, disse Theut, renderà gli Egiziani più sapienti e più adatti a ricordare, perchè questo è un rimedio giovevole e alla memoria e alla dottrina. E il re disse: "O artificiosissimo Theut, altri è abile a generare le arti, altri a giudicare qual vantaggio o qual danno può derivare a chi sarà per servirsene. Ed ora tu, come padre delle lettere, nella tua benevolenza per loro hai affermato il contrario di ciò che possono. Esse infatti, col dispensare dall'esercizio della memoria, produrranno l'oblìo nell'anima di coloro che le abbiano apprese, come quelli che, confidando nello scritto, ricorderanno per via di questi segni esteriori, non da sè, per un loro sforzo interiore. Tu dunque hai trovato un rimedio giovevole non già per la memoria, ma per richiamare alla mente. E d'altro lato tu offri ai discenti l'apparenza, non la verità della sapienza, perchè quando essi avranno letto tante cose senz'alcun insegnamento, si crederanno in possesso di molte cognizioni, pure avendo un gran fondo d'ignoranza, e saranno insopportabili nei rapporti sociali, perchè possederanno non la sapienza, ma la presunzione della sapienza." (corsivo mio)




Platone condanna senza appello la scrittura, perché crea un a presunzione, qualcosa che non serve alla memoria. Il brano é interessante, per questo rapporto ambiguo fra oralità e scrittura che caratterizza la tradizione occidentale, e che studiosi quali Ong e Havelock analizzano. Derrida denuncia definitivamente il carattere logocentrico del Fedro di Platone e del brano con la dimostrazione dell´invenzione del re Teuth. Esiste al di là di questi aspetti un elemento decisivo.


Il mito che Platone rappresenta, nella sua opposizione alla scrittura (ai poeti, ai sofisti in quanto avvocati: tutti artigiani o cultori della parola) è prodotto della sua fantasia, non si trova una traccia di una sua presenza precedente nella tradizione della cultura greca.
Andrea Lombardi

2 comentários:

  1. Andrea, te achei sem querer, procurando por ética de leitura no google, olha só!
    O blog está interessante. Eu, com meu italiano capenga, só achei os seus comentários um pouco aforismáticos demais. Dá vontade de ver você se estender mais sobre esse último parágrafo do mito, sua criação, a escrita...
    Abraço e parabéns pelo trabalho. Espero que continue.

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  2. tra un po' sarai lontano, comincio a venire qui spesso, così ti sento vicino! fai buon viaggio!
    baci

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