segunda-feira, 20 de fevereiro de 2012

Asor Rosa e il Golpe: I SETTE PILASTRI DELLA SAGGEZZA

In un lungo articolo intitolato I sette pilastri della giustizia Alberto Asor Rosa, nostro amico e maestro, docente di letteratura e critico, presenta ironicamente il carattere tecnocratico della scelta istituzionale italiana (vedere in  http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/6289/) . Ma, tra le righe, approva il nuovo governo Monti: un governo che ad Asor fa venire di nuovo l´orgoglio di essere italiano, con la sua eleganza, "dignitosa e riservata" di cui da lungo tempo ci eravamo scordati (basta pensare alla volgarità e agli sproloqui del precedecessore!).



Esiste un ragionamento, tra le righe, che richiama a un´etica "da giorni di crisi". Un´etica da catastrofe (istituzionale, economica, storica e politica). In fondo, il ragiuonamento deve essere il seguente: se la sinistra (o gli eredi di questa visione)  italiana non è riuscita a cacciare il governo Berlusconi, se la maggioranza degli elettori ha permesso allo stesso Berlusconi di continuare a governare (con qualche intervallo) per quasi 20 anni, nonostante tutti gli scandali, l´arroganza, la corruzione, la meschinità, beh, se tutto questo è successo:   c´è un´etica secondo cui é meglio accollarsi un governo tecnocratico "elegante", piuttosto che sprofondare con Berlusconi.

La risposta é: ...sí e, sopratutto, no !!!
perché, no?

1. Il governo Berlusconi è stato messo da parte tramite una pressione (legittima) di un rappresentante Istituzionale (Il Presidente della Repubblica), ma questo scollamento non è stato ratificato dal Parlamento. Il Presidente parlamentare si è comportato come un Presidente  presidenziale.

Tutti possono dirsi vincitori della manovra, sia il PDL (che sta al governo e lo sostiene, in maniera "critica" !!) che il PD, che viene chiamato a sostenere un governo "migliore" (molto migliore) del governo Berlusconi e, quindi, dovrebbe poter cantar vittoria.

Ma la rottura istituzionale caratterizza un vero e proprio "golpe". Il governo Berlusconi, che godeva di una maggioranza (anche se risicata) è stato messo da parte tramite un golpe del Presidente.

(basta pensare che se in futuro, Berlusconi fosse (disgraziatamente) Presidente della Repubblica e mettesse da parte un governo Prodi o Amato, non sarebbe da considerarlo un golpe?)

2. Una singolare analogia: nel 1943 il Presidente del Consiglio (e Duce) veniva messo in minoranza dal Gran Consiglio e arrestato, per ordine del re. Badoglio assumeva, tramite un golpe, il governo dell´armistizio.

Anche lí, si trattava di un "golpe a fin di bene", mas sempre di un golpe.

É solo Machiavelli, con la sua distorta "etica subordinata al potere" che avrebbe potuto dare una giustificazione alle due manovre, "a fin di bene", secondo la sua logica del "fine...".

3. Dopo il 1945 non si è verificata in Italia in´epurazione, o un´analisi critica dei danni che il fascismo aveva provocato. "Italiani brava gente" era il titolo di un film nostalgico e che assolveva gli italiani (rispetto ai cattivi tedeschi). Risultato (tra i tanti), che dopo 60 anni il fascismo ritrovava la via maestra per conquistare lo stato (in appoggio al governo Berlusconi e metteva il sindaco nella  città di Roma).
Dopo il 2012, dopo la caduta di Berlusconi senza un responso elettorale, chi avrà il coraggio di verificare tutto ciò che si è verificato, tra corruzione e opportunismo, tra nepotismo e altro (modifica dei libri di storia, incentivi alle scuole private, riforme universitarie mal fatte... ) durante i vari governi Berlusconi? Il popolo dell´"uomo qualunque" del 1945 che fornirà la base della Democrazia Cristiana del 1948 e il berlusconismo degli anni ´80 sopravviverà a un´ennesima crisi, ma avrà la possibilità di risorgere, poiché difatto nessuno avrà copndannato il berlusconismo.

4. Monti assolve sinistra e destra italiana, dall´incapacità di elaborare una strategia, nei confronti dell´Europa (una strategia di integrazione che era stata effettivamente avviata, fin dai tempi di Spinelli e Eugenio Colorrni e il mnaifesto di Ventotene) e nei confronti del Mediterraneo (del tutto assente). Nessuno oggi vorrà criticare il governo Monti, tutto concentrato nel prendere le misure economiche ed evitare "che si faccia come in Grecia" o come in Spagna o come in Portogallo.

5. La democrazia italiana deve alla gerontocrazia (c´è Napolitano, rispettabile, ma c´è anche Berlusconi e tutta la sinistra italiana, che per decenni era vecchia e non lo ammetteva o non lo sapeva) l´unica mossa seria, anche se "golpista".  I giovani si fanno sentire al momento di alcune proteste: per es. quando rifiutano la laurea honoris causa a Napolitano: certamente una iniziativa senza senso. C´è da fare una marcia, come quella di Hanna Azare (in India), che traversi l´Italia (in fondo non è molto grande, delle marce ne  abbiamo fatte fin dagli anni sessanta!), che proclami la possibilità concreta di SEPARAZIONE delle regioni, perché il patto dell´unità è stato lacerato. O meglio, l´Italia è stata fondata senza alcun patto. Che si cerchi di rifondare L ´ITALIA, sulla base di un consesno minimo.

6 Non è una manovra politica furbesca ( machiavellica) che potrà risollevare le sorti d´Italia. Ne una riforma istituzionale. Occorre ripensare all´etica, alle scelte quotidiane. Quel minimo patrimonio di etica (anche se distorto dai ragionamenti di Machiavelli e soci) è stato definitivamente disperso. Hare Krishna e sette evangeliche, ne hanno certamente di più , di etica (e questo non vale solo per l´Italia).

7. Viva Asor Rosa, direi, come conclusione (e per arrivare anch´io ai sette pilastri della giustizia con questo settimo punto). Viva Asor, perché contestare, proporre, suggerire è il suo compito e il compoito di tutti noi, anche se critichiamo in parte le sue scelte!





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